MOUNTAIN SON (Hard Workin' Man)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



        

  

  Recensione del  19/12/2022


    

Suona il banjo, scrive, canta nei The Muddy Souls, non si tratta ovviamente di punti di riferimento, ma soltanto di un attraversamento, anche fugace, alla ricerca di un approdo nuovo, Mountain Son, ovvero Jacob Camara.
Un songwriter dell’Oregon che si aggira nel folk, alt.country e roots music, ha assestato un bel colpo con il precedente Crazy Notion (ripubblicato in questo periodo), il vortice acustico (ri)torna e sale prepotente da Hard Workin' Man alla ballata di Singing To The Mountain.
Sono focali del racconto di Hard Workin' Man, passa da un personaggio all’altro con movimenti, ora irrequieti, tali da corrispondere, per certi versi, alla tensione che serpeggia in racconti di sentimenti, a tentativi di fuga da se stessi mantenendo la melodia in uno stadio di perenne fragilità emotiva (la bellezza di Empty Pocket Blues).
Le angolazione di Hard Workin' Man si spostano, la ricerca della melodia resta aderendo alla ballata fra l’attesa indeterminata in un mondo incasinato, di vite da vivere altrove e l’ansia di evasione (altra gemma California Trimshack Home a Upside Down).
Mountan Son sembra cadere nel fuori campo di un’ellissi sentimentale, ma i confini restano tracciati anche nelle ultime ballate, lo spessore del piacere si allarga in Devil By My Side, il segno della chitarra è morbido ed essenziale, corrono insieme sul filo di un’esistenza non pacificata negli scossoni di Old Man Walkin' e trovano un’ambientazione che costituisce un perfetto ossimoro tra le parole di una adorabile Wine and Weed.
Le dimensioni del piacere di Hard Workin' Man non smettono di dimenarsi, nei suoi confini acustici e nei ritmi che lo abitano.