DEAD SOUTH (Chains & Stakes)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



             

  Recensione del  30/03/2024
    

In terra messicana, il bluegrass è sotto l’uso di specchi, di vetri, ombre, elementi di leggera deformazione melodica che donano una limpidezza brillante all’immagine proiettata dal quarto disco dei Dead South.
In Chains & Stakes non esistono confini melodici, banjo e mandolino comandano ballate di fantasmi, tra storie di fedeltà minacciate di continuo (Blood On The Mind alla deliziosa Yours To Keep), le distanze e la spazialità acustica, sospingono e allargano la profondità di Chains & Stakes e del suo campo esistenziale.
A Little Devil e il suo continuo incedere verso l’oltre, come costringere ‘il piccolo Mefisto’ a seguirlo e assecondarlo nella sua ricerca, per disegnare un mosaico della geografia bucolica di Chains & Stakes (spiccano Completely, Sweetly, Tiny Wooden Box e A Place I Hardly Know).
Perla finale, Father John, disegna l'orizzonte concreto dei Dead South, i cui confini che non si dovrebbe valicare, sono ovunque.