JOHNNY LAWLESS (White Knuckle Blues)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



        

  

  Recensione del  01/02/2024


    

Dall’Ohio, sano outlaw country mischiato a radici sudiste.
Immersivo, viscerale, ascoltando Johnny Lawless in White Knuckle Blues si percepisce un rapporto animalesco, il sospetto di avere un’arma in più da giocare col country si insinua in If It Takes All Night, nella deliziosa Runnin’ Around e su Devil Ridin’ Shotgun finisce brillantemente con lo scricchiolare sotto il peso della chitarra steel.
Incrinature melodiche attraenti, spalleggiano il peso chitarristico di brani solidi come Home on the Road e Outlaw Man, mentre fruga alla ricerca di materiale narrativo, di immagini in grado di rappresentare con chiarezza sintetica, meccanismi sociali, comportamenti collettivi, fino alle varianti di One Night Stand at a Time.
Alla fine la musica di Johnny Lawless conserva la sua esteriorità, appena abbandona il raggio d'azione di White Knuckle Blues, diventano brani autonomi che possono essere fruiti a parte.