
Aria di rimpasto in casa 
Jayhawks, con una miscela di vecchio e nuovo che ha prodotto il loro miglior album dai tempi di 
Hollywood Town Hall. Se ne è andato Kraig Johnson e attorno a 
Gary Louris e a 
Marc Pearlman si sono aggregati 
Stephen McCarthy chitarra e pedal steel già nei Long Ryders, 
Richard Causon alle tastiere (molto in sordina, in realtà) e un ritrovato 
Tim O'Reagan, che ha suonato la batteria con Joe Henry e Martin Zellar, ma anche con gli stessi Jayhawks. Lo stesso team dietro il mixer vede 
Rick Rubin con 
Ethan Johns il cui sound un po' sgangherato alla maniera di 
Exile On Main Street (buon sangue non mente) è ormai perfettamente riconoscibile. 
Presente e passato si alternano persino negli special guest, visto che spiccano le note del banjo di Bernie Leadon e i nomi di Matthew Sweet e dei figli d'arte Jakob Dylan e Chris StilIs. Completano il panorama un bel parco di chitarre vintage e la stessa sala di incisione dove è stata registrata 
Mr. Soul dei Buffalo Springfield e le le concessioni al passato non finiscono qui, perché sono evidenti riferimenti ai Byrds (
Stumbling Through The Dark) o a Bob Dylan (
Tailspin, con Bernie Leadon al banjo, ma anche con una sfumatura di chitarre acide) o persino alle armonie vocali di CSNetY (
All The Right Reasons sembra proprio un omaggio a quell'epopea). Fonti d'ispirazione (insieme al taglio Big Star di 
Eyes of Sarahjane) che sono chiarissime, ma che nulla tolgono al talento e alla freschezza di 
Rainy Day Music che è una brillante soluzione di continuità rispetto alle ultime prove dei Jayhawks. Una rinnovata vena compositiva che spicca nelle dinamiche di 
Save It For A Rainy Day o 
Come To The River, canzoni a cui non manca proprio nulla. 
Oppure nella parte finale del disco, dove 
You Look So Young, 
Tampa To Tulsa, 
Will I See You In Heaven e anche la ripresa unplugged di 
Stumbling Through The Dark aprono porte e finestre alle chitarre acustiche, lasciano ampio spazio alle armonie vocali (e qui scorrerà qualche lacrima di nostalgia) ad un contrabbasso, alla fisarmonica, persino ad un filo di archi struggenti, che poi sono gli strumenti perfetti per la musica dei giorni di pioggia. Forse è proprio questo cambio di arnesi che ha fatto ritrovare ai Jayhawks quel tatto, quel tocco indolente e raffinato nell'interpretare le ballate che sembrava svanito. 
Rainy Day Music è un disco che ha molti modi per toccare le corde delle emozioni, ma lo fa sempre tenendo le canzoni al centro, senza sollecitare chi ascolta, lasciandosi semplicemente ascoltare, e, in tempi di dischi ingombranti e pretenziosi e sempre sopra le righe, è il suo pregio maggiore. 
Perfetto per le prime giornate di primavera, che piova o meno. Postilla dedicata ai fans: la versione de luxe e quella in vinile contengono mezza dozzina di brani in più: 
Fools On Parade, i demotape di 
Say Your Prayers, 
Caught With A Smile On My Face, le versioni acustiche di 
All The Right Reasons e 
Tampa To Tulsa e una dal vivo 
Waiting For The Sun, la canzone che apriva 
Hollywood Town Hall, il disco più bello dei 
Jayhawks. Bentornati.