 John Moreland
John Moreland, una sosta lunga un semestre, via dai social media, utile approccio ad evitare deragliamenti ad ascoltare 
Visitor, disco con una intensa serie di ballate rootsy, tra folk e rock.
Registrato a casa, in Oklahoma, Visitor ha piedi ben appoggiati sulla terra e gli occhi non guardano al di sopra delle nuvole, ma si rivolgono, senza esitazione, ad altezza d’uomo, all’esistenza delle persone, e lascia segni indelebili (
Visitor a 
Gentle Violence, elettrifica e aggiunge l'armonica in 
One Man Holds the World Hostage e 
Blue Dream Carolina).
Con un mondo che deve fare i conti con i limiti e gli ostacoli quotidiani, John Moreland infila riflessioni con un’adesione intima prima ancora che razionale (ballate anche dai ritmi in crescendo 
Will the Heavens Catch Us? a 
Ain't Much I Can Do About It). 
Visitor sa piegare la materia del quotidiano a tal punto da renderla perfettamente compatibile alla poetica di John Moreland.