
Tra le paludi del Mississippi, swamp e delta blues tengono a galla 
Ton of Gas con estrema naturalezza, il tempo del blues non parla al tempo che scorre inesorabile, ma una evocazione autentica  permette di ascoltarne gli echi. 
Li troviamo nella preziosa 
The Low World e senza sforzarsi di  far emergere affinità lontane, quelle legate alla tradizione in 
One Day, One Night e 
Come Back to Me, si diseppelliscono frammenti tra vortici di note in acustico/elettrico comandati da Christophe «Zeb» Vialle-Mouda e la fedele armonica di Richie Faret, potente e sensuale.
Al primo disco il duo francese dei 
Blues2Men riesce a formare un impasto sorprendente di modalità emotive (
I Got U), scatti nervosi, delle frustate, in cui la prospettiva del blues cambia ogni volta e ribalta la percezione (
Love & Hate, 
Mama a 
Hell Yeah e 
Second Best).
Un disco gremito di un’idea di passato che non va via, e il riscatto lo si trova anche tra la dolce ballata di 
Anyway e la strumentale finale 
Advitam Blues, e se Ton of Gas si fa antenna di un’epoca, i figli devono ascoltare.