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Recensione del 22/11/2020
 Josh Baird detta i tempi country&rock d(e)i Wonderly Road. Passato da batterista, con l’appoggio del fratello si tuffa nella country music pulsante e danzerina: si adatta facilmente, è elastica, dinamica, avvolgente. Little Bit of Luck e Knock Knockin sono pura goduria, si spostano in un sistema stellare che permette a ciascuno di noi di ricostruire nella memoria le proprie personali costellazioni intorno al rock(abilly) patinato dal country. Con un brano come Listening Ears è facile dare un calcio alla noia di una vita sempre uguale, specie in questi periodi.. e dalla quale non c'è via di scampo, come ai DPCM, appunto. Contro la ripetizione all'infinito di una serie di gesti sempre identici, a spronare basta la bellezza contagiosa di Papa's Not so Well e i problemi si sfaldano piacevolmente, quella spinta elettrica sullo sfondo facilita l’approccio a Wonderly Road che con quel retrogusto datato (anche in She's All I Got) e proprio per questo, forse, si allinea a quegli Ufo che tutt'al più lambiscono il nostro HiFi, per niente sicuri di farcela ed invece.. Se aggiungiamo quel lato nostalgico nel finale di Running out of Hope e Hearts Got the Shakes entriamo in piena autorialità, intesa come capacità di dar corpo melodico a un talento dilagante, questo di Wonderly Road.
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