
Texas rock si srotola come flusso di coscienza per la band di Brad Roberson, al quarto disco i 
Whiskey Prophets si muovono con ottimi fuoco/fuori fuoco delle chitarre (John Hosford e Chris Gilcrease), centrato/strabico, che segue attimi di puro sguardo, e di segni ritornanti sul rock. 
Ashes To Anthems apre con intriganti miscele energiche e melodiche, 
Good Ol' Days e 
Novocain, una cornice di partenza, però, non è uno spazio fisso bensì uno spazio caleidoscopico che si moltiplica e si rifrange in altre cornici concentriche o attigue comunicanti tra loro dalle quali è difficile evadere, e giù grinta in 
America Town, 
Mercury Rising e 
Worth the Pain, particolarmente ruvida e calorosa 
Forged e insieme sanno restituire la dimensione della storia dei Whiskey Prophets.
Nelle ballate, 
Storm Chaser e 
Throwing Stones a 
Paper Shells e 
So Far, non ci sono rigidità e distanze tra melodia e rock, la proliferazione chitarristica avviene su diversi livelli, serve ad impedirle, e ci riescono senza mezze misure, ai Whiskey Prophets va riconosciuta una orgogliosa fierezza tutta texana e Ashes To Anthems e tra i loro migliori dischi, c’è poco da aggiungere!