
Il duo dei 
Balkun Brothers si cala in uno spazio fin troppo chiuso, fatto di tunnel chitarristici avvolti in una dimensione di psychedelia forse utili a descrivere e rimarcare la condizione di ‘noi reietti’, comunque sia, prosperano in 
Devil On TV e si fondano sull'amplificazione e la deformazione di un arcigno blues/rock, tratti particolari e distintivi si avvertono sin da 
Don't Be Afraid e 
New Rocket.
Le chitarre sono come cinghiate di un'anima finalmente rappresa nel corpo di Devil On TV, coagulata intorno a pochi schemi, quanto mai diretti in 
Slippin' Stone e 
Hey Kid, stabilizzando lo sguardo alle origini del rock con una dose altissima di riffs chitarristici nei 6 minuti di 
Backdoor Man/Five To One e con la slide guitar particolarmente infuocata in 
Yardgoat Boogie, alla ricerca di nuove azzardate soluzioni se non in 
Thursday nei fuori fuoco della conclusiva 
K.F.K.Alla fine val la pena affacciarsi sul mondo di Devil On Tv che sembra vivere di vita propria.