
Rock sudista da Philadelphia, di ieri e di oggi, 
Bend With The Wind ha la voglia di fermare per sé e per gli 
Stolen Rhodes l'essenza di un sound che continua nonostante tutto a 'infiammare'. 
Fendenti alla pigrizia dell’ascoltatore si sprigionano da 
Sunshine Prophet e 
Good Time Charlie, un quartetto dove comanda il vocalist Matt Pillion e la chitarra di Kevin Cunningham e sebbene una patina di rimembranze dal sapore nostalgico prendano sempre più il sopravvento su Bend With The Wind, i brani scorrono piacevolmente (
Nowhere Fast, il crescendo intrigante di 
Devil from Above, 
Get on Board, la corposa 
Preacherman dove nelle retrovie a sorpresa compare un sax) tutte loro si iscrivono in una soglia mobile del rock, con le ballate di 
Save Me e 
Makin' Money a sostare sul limite che unisce separando, e separa unendo, Bend With The Wind.
Si fanno voler bene anche per la scelta della bonus track, 
Rosalita (Come out Tonight) del Boss, 
Bruce Springsteen a testimoniare che le ferite del passato del rock sono tuttora profonde e aperte.