
Dal Nord della Svezia il quintetto dei 
Lowbird Highbird, rock dalle tinte scure e malinconiche ma a tagliarne l'oscurità con un tiepido raggio di sole, ci pensa la voce innocente e serena di Anna Svensson Rova. 
Si erge tra le steel guitars di 
Nothing Brings Me Down e conduce dolcemente la melodia avvolgente di 
Isn't It A Shame, è il fulcro di 
November Moving In, un disco dove sono i suoni a rendere sensibile il lavorìo dei Lowbird Highbird, ballate come 
Still Got Sorrow dove le chitarre si insinuano solo per poterle arricchire.
Il taglio ruvido delle chitarre in 
Your Time Has Come, 
Lead Me On e 
Leave This Town collima con la voce della Rova, scartando le facili melodie in un territorio solcato che ha caratteristiche tortuose ma pronte a rivelare scenari sentimental/poetici raffinati e sorprendenti, l’abbagliante bellezza di 
Hey Runaway legata alle corde della pedal steel che le agevola il cammino, pronta a farla fluttuare nel finale.
Senza arretrare o deviare cercando soluzioni alternative, i Lowbird Highbird non perdono il controllo e senza l’affanno delle parole in 
Home lasciano fluire malinconia e passione attraverso il rock, prima di chiudere con l’introspezione acustica di 
Godnattvisa, perché November Moving In accetta di lavorare sull'emozione. 
E se allora i Lowbird Highbird decidono di farlo, dobbiamo soltanto essergliene grati, metterci comodi, aprire gli occhi e alzare il volume.