 Jack Grelle
Jack Grelle vivifica attorno alla fissità del country tradizionale, ma dandole spessore e parola attraverso un passaggio dimensionale tra honky tonk, riflessi bucolici vecchio stampo anni ’70 e passaggi folk-rock pronti a donare ai tempi agresti di 
Got Dressed Up to Be Let Down immagini profonde a sentire 
Heart's for Mine. 
Il songwriter di St. Louis non ci prende di sorpresa nella tenerezza del ricordo della nonna, il calore, la grazia in 
Birthday Cards  spalmato nella ballata struggente di 
Set on Me, e poi aggiunge “scaldandola” con l’armonica, una bella dose di ironia nell’illustrazione e la conseguente de-strutturazione della figura solo maschile del countryman nella deliziosa 
Title track. 
Jack Grelle irrora con la accorata nostalgia della pedal steel 
These Walls e storie che al confine messicano risaltano lo spirito di 
Hilltop of Sand, segue una linea country continua ma proposta in un piano ampio, distante in 
Not Takin' After Me, pronto a fornire la geometria delle chitarre sempre con passo deciso e coinvolgente anche in 
Changes Never Made, in acustico nella ballata di 
When to Run e nella conclusiva e festosa 
New Mexico, parla di amori perduti dotati di uno spiccato potere fascinatorio.
C’è qualcosa che scalpita in Got Dressed Up to Be Let Down, ve ne accorgerete.
Qualcosa che ci fa pensare al cuore del country.