
Nella tradizione del Mississippi blues il legendario 
Jimmy “Duck” Holmes torna a registrare al Blue Front Café di Bentonia, a casa dei suoi genitori, lì è nato quello che poi è diventato un luogo di ispirazione per tanti bluesmen, e in una stanza è nato 
It Is What It Is, un disco ipnotico, lento, senza sbavature, tra acustico e leggere impronte elettriche.
Sesto disco, primo con l’etichetta Blue Front Records, le storie di It Is What It Is si dilungano in una quotidianità scandita da ritmi e caratteri capovolti, Jimmy “Duck” Holmes si accomoda – nel senso che trova il suo spazio e sta comodo – nell’assolutezza del blues che lega 
Buddy Brown, 
Pencil And Paper, con l’armonica ad abbracciare rimandi d’amor nella 
Title track.
La chitarra scava e illumina la scrittura di 
Love Alone, 
So Glad ed 
Evil, si coglie il senso ultimo di ‘cose da dire’ e le corde stridono nella torbida bellezza di 
It Had To Be The Devil, e come ribadisce anche 
Slow Down, brano dopo brano, le melodie si collegano tra di loro ed emergono e si elidono invece di sommarsi, col segno finale di 
It Was What It Was in grado di attraversare It Is What It Is senza alcun attrito. 
Una specie di miracolo che accade solo a Bentonia, nel Mississippi.