
La passione per il Mississippi Delta blues, colloca Christopher Watkins (
Preacher Boy) in una sfera espressiva esplosiva, così piena e istantanea, da risultare esposta al contagio: 
The Natural Blues invade gli spazi e le note si spargono per l'aria, la slide guitar distribuisce le carte dei sentimenti e delle occasioni in 
Obituary Writer Blues, il lieto fine non è assicurato quando si parla di morte, redenzione e speranza, l’amore sembra sganciato dallo spazio e dal tempo, ma comunque gira in The Natural Blues.
Elettro-acustico, spigliato, voce tignosa, uno stile nervoso e senza posa che a volte si placa e procede con la stanchezza dei randagi tra le ‘illuminanti’ 
Cornbread, 
A Person's Mind e 
Blister And A Bottle Cap, il delta blues acquista volume e anche il tempo viene compromesso, le canzoni appaiono mai scontate e 'classiche' (
My Car Walks On Water e 
There Go John), rivelano la stoffa di Preacher Boy e in più di un'occasione (
Setting Sun, 
Down The Drain e 
A Little More Evil), mostrano un mood specifico a ridare spessore al blues.
Dall'appiattimento dello stile asciutto di 
Watered Down e 
Seven's In The Middle, Son, mette in cortocircuito il degrado sociale e la crisi dei valori morali della società con un sinfonismo sotteso e minaccioso che dipinge di toni oscuri un affresco sonoro emotivamente instabile. 
Preacher Boy applica gigantesche ellissi alle sue consuete 'dissolvenze al nero', da indirizzare/raddrizzare, da guidare passo dopo passo, per arrivare infine a un bilanciato sodalizio in The Natural Blues.