
Era il 2006 di 
Never Look Back, anno di cambiamento per Tom Gillam, musicale e di vita, quella di trasferirsi in Texas dove piano piano le parole si sono tramutate in canzoni, a colorare un suono tra americana e il rock, le due facce di Tom Gillam sia con band degli 
US Rails e ora con i 
Kosmic Messengers.
Beautiful Dream è frammentato dalle chitarre, 'frullato' e 'shakerato' attraverso un'estetica tanto cara a Tom Gillam, l'evocazione di un'atmosfera classica e spigolosa del Sud Americano, invitante l’effervescente 
Flying Blind come 
Better Things To Do e 
All About Me. 
In più le dinamiche delle azioni dei Kosmic Messengers sempre pronti tra l’approccio bluesy dell’armonica di 
Good Day In Hell ribaltata da un brusco giro di boa, e un susseguirsi di storie diverse dall’andamento armonioso in 
Tell Me What You Want e 
Just Don't Feel Like Love, da unificare in una tonalità malinconica e nostalgica in 
Lazy Sunday e nella strumentale 
Dng, che trova il punto più alto nel pianoforte di una suggestiva ballata come 
Red Letter Day.
Beautiful Dream allinea appunti di un diario aperto alle sollecitazioni del reale, che in effetti non è mai 'catturato' nella sua casualità, ma sempre attentamente filtrato dalle esigenze di Tom Gillam, tra sonorità ora liquefatte ora aggressive prima di chiudere nel taglio esplicitamente onirico di 
Sail Away.
Beautiful Dream per ricacciare indietro il sospetto che 
Tom Gillam  sia arrivato al traguardo.