
Tira aria nuova in 
This Time Around, Daniel Justin Smith è oramai il passato, ora c’è il chitarrista e songwriter Scott Moss in prima linea tra la sezione fiati della Turkuaz Horns da Brooklyn sull’incedere del banjo tra le roventi chitarre di 
Nashville Flood. 
Sono un’assaggio dei nuovi 
Big Daddy Love, Americana, soul, rock, mississippi e radici folk/country, un mix 'da mal di testa', direbbe qualche critico in odore di pensionamento, invece è ricco di panoramiche a schiaffo, lampi di luce in chiaro e in buio, tremolii alle corde delle chitarre come sibili, tonfi sordi, fruscii e quant'altro sia possibile immaginare in tema di scomposizione dell'orizzonte percettivo audio: un travolgente banjo e le sovreccitate contorsioni elettriche della chitarra riaffermano le predilezioni non allineate di 
The Colour, 
Eunice And The Bear, la deliziosa ballata di 
Kerosene, spingono senza sosta come la vita che vuole raccontare, è al tempo stesso epico e lirico, semplice e complesso, ed alterna descrizioni minuziose a grandi ellissi sulla strade d’America, pause di riflessione ad accelerazioni improvvise. 
Lo spazio melodico che i Big Daddy Love descrivono nelle fiammanti 
Last Night's Dress e nella strumentale 
Smoke Under The Water è accessibile a tutti, come i tempi melodici frazionati nel finale tra i caldi sapori del Sud di 
Home No More, il lungo solo di 
Susan, l’avvolgente passo bluegrass di 
Silver And Pearls, l’acustica chiusura di 
This Time Around e le vibranti 
Star Spangled Blues ed 
Every Other Day. 
Si sa, un critico ama squadernare a chi legge il proprio gusto, ma questi Big Daddy Love ci sanno fare!