
I bei tempi andati, anche le donne durano poco, la solitudine sfocata dall’alcol, la folgorante 
Lonely, Lonesome & Alone, gioca su un rarefatto registro country, la malinconia apparentemente scorrevole in realtà oggettivizzata e notturna, con un ruolo preminente e suggestivo dell’armonica ad introdurre il quintetto di Portland dei 
Denver. 
Omaggiano il country in 
Rowdy Love, tra la miseria e il piccante humor di 
Carry On e 
A Way Out, scorre il lato B di un cowboy, quello di bevute solitarie nel (proprio) saloon, dove la noia dei risvegli, il disagio degli acciacchi fisici, la malinconia dei bilanci, economici ed esistenziali, vive tra alti e bassi, come le canzoni di Rowdy Love. Colori del country sbiaditi in 
Bird In The Morning Dew (un po’ troppo), fuori fuoco ma risucchiati dall’armonica in 
Prison Song e ammaliano in 
The Shame e 
Sammyville ma progressivamente la sottrazione, la leggerezza e la levità si va diradando (altra ballata di spessore, 
Halfway There) predilegendo la forma, a tratti grezza, del country da barroom in 
Bound To Lose e l’honky tonk di 
Rowdy Love, pesante ma così affascinante nei 6 minuti di 
Split Ditch. 
Il tutto funziona e serve ad inquadrare Rowdy Love all’interno delle linee disegnate sul country dai Denver.