
Sesto album per la band di Cincinnati dei 
Buffalo Killers, le influenze del classic-rock e psichedelia fanno da collante anche per 
Heavy Reverie ma il 2014 segna dei piccoli cambiamenti: una nuova etichetta discografica, Sun Pedal, e una ‘new entry’ al power trio dei fratelli Zachary (basso/voce) e Andy (chitarra/voce) Gabbard, ovvero la steel guitar di Sven Kahns. 
Le chitarre rispondono subito all’appello di Heavy Reverie, danno la forza, la spinta concreta all’iniziale 
Poisonberry Tide, il passo decisivo alla dinamica bellezza di 
Dig On In, per poter superare il rischio di staticità da crisi di creatività, all’orizzonte di 
This Girl Has Grown, 
Sandbox e 
Cousin Todd è posta sia la frontiera fra l’interno e l’esterno del classic rock, sia la possibilità dei Buffalo Killers di attraversarla in ambedue i versi. Certo, quando Heavy Reverie trova la forza per svincolarsi dalle proprie griglie, tutto diventa ancor più fluido, i lampi suggestivi delle deliziose 
Who You Are?, 
Louder Than Your Lips e 
Grape Peel (How I Feel) orientano i Buffalo Killers dandosi anima e corpo alla caricatura affettuosa e spasmodica di zone delimitate del classic rock. 
Sospese, ricercate in 
Shake con la malinconica lap steel di 
January che solo apparentemente ci delude, in realtà ci compensa con l’intuizione di ‘un’aria del tempo’ del rock che i Buffalo Killers sono ancora in grado di scorgere.