
Da Washington i 
SweetKiss Momma scendono a Nashville a rispolverare il classic rock, Ken Coomer (Wilco) produce e fa da garante 
“They are genuine... they write from their big ol’ hearts, without apologizing to anyone.” Al secondo disco, sono attenti a quei pochi dettagli, le chitarre di Aaron Arnold e del vocalist Jeff Hamel sbattono con veemenza in primo piano 
A Reckoning Is Coming, e restituiscono nell’accoppiata iniziale 
Fix My Hair e 
Reckoning Is Coming, l'attenzione per i rapporti sociali visti attraverso la concreta materialità del rock. 
Breathe Rebel, 
For the Last Time e 
Get Some Love sono armoniose anche se brusche, utile ad amplificare la sensazione che l’Amore e la società possono essere osservati e descritti solo con la stridente durezza delle chitarre. Ma i SweetKiss Momma son capaci, una volta tanto, di irradiare, piuttosto che scurire, facendolo con l’illuminazione dell’acustico in 
Same Old Stories, nella seconda versione di 
Breathe Rebel e nella strumentale 
Laura Rose (non si capisce molto, invece, l’intervallo breve di 
Birthday Cake). 
Ma alla fine non si può che esserne contenti, tra un armonica inquieta e giustamente ribelle che fa breccia in 
Dirty Uncle Deezer per un ritratto sfaccettato, tutt'altro che univoco, che intreccia in 
A Reckoning Is Coming diversi piani del rock.