
Il debutto al Tamworth Country Music Festival dello scorso anno e poi in tour con i The Mavericks, ma al contrario della band di Raul Malo il country degli australiani 
Adam Eckersley Band spinge su un terreno atipico, amano saggiare itinerari di ricerca e di modi di messa in scena non propri consoni alle corde del country made in Nashville. Non restano ancorati alle dinamiche di un sound di genere violini e cuori tormentati, Adam Eckersley in 
The First Album compone un bel gioco di cornici melodiche in cui il rock si insinua nel country e il country introduce nuove angolazioni di sguardo sul rock. 
Il passo morbido di 
Long Enough To Disappear č spezzato dalla fiammante armonica e dalla telecaster ad alto voltaggio di 
Should've Known Better, Adam Eckersley Band nutre gli amori sani e veraci del country in 
Sex & Money, si smarcano dall’estetica ‘radiofonica’ con le brillanti ballate di 
Crazy Woman e 
Give Her The World. 
Pronti ad elaborare soluzioni che non soffochino la sfrontata rozzezza di The First Album, scuote in 
Sister Sunrise, davvero piacevoli 
Why I Drink e 
I Get It, come l’armonica su uno sfondo tardo anni ’60 in 
Tomorrow Night Same Again. Si procede con una buona provvista di bottiglie di marca e di canzoni da intonare sulla voce spiegata della slide guitar in 
I Get It e 
In The End prima di chiudere nella placida forza del vento country che accompagna il ‘corteo funebre’ attaccato al piano di 
To The Grave. 
Danzato, cantato e messo in movimento dalle chitarre, carpisce l’attenzione dicendo quasi tutto. The First Album, un disco piacevole e ariosamente ruspante.