
Terzo disco solista lontano dai 
Southern Hospitality, 
Damon Fowler si affida al bluesman 
Tab Benoit (“
Sometimes there’s something that happens when you go into a room and start making music,” dice Fowler. “
We found that magic with Tab. He gets it that if you overwork the things you’re doing, you lose the organicness of it”) e con una magistrale incursione della Les Paul guitar in un universo bluesy tra tradizione, Mississippi e battiti di cuore del Sud. 
Damon Fowler li ritaglia e li esplora sin dalla vibrante 
Thought I Had It All, le prospettive sono del tutto coerenti al rigore di 
Tab Benoit, 
Sounds Of Home dichiara apertamente la ragione per cui lo ha scelto, quello di dotarlo di un tiro duplicemente classico, 
Trouble e la seducente 
Spark, a raddoppiare la forza delle pulsioni coi Southern Hospitality e dare maggiore potenza al vettore istintuale. 
Il country ispira la magica flemma di 
Old Fools, Bar Stools And Me, tra alcool e tormenti dell’amore, la chitarra lo apre e lo squarcia a metà per portare alla luce il cuore che vi pulsa all’interno. Ed è un cuore che vive e che batte. La slide guitar continua ad evocare immagini agresti nella delicata bellezza di 
Where I Belong ma prima di cancellare lo sfondo bucolico, chiama alla pedal steel Tab Benoit per la malinconica ballata di 
Do It For The Love. 
Sounds Of Home torna ad essere spossato e veloce con 
Grit My Teeth e la prima di due cover, 
TV Mama una versione tosta di 
Johnny Winter e la splendida versione di 
Allison (Elvis Costello). 
La spirituale chiusura di 
I Shall Not Be Moved poggia sul terreno della scoperta e della rivelazione, concretezza chiusa e circoscritta del tempo e dello spazio di 
Sounds of Home.