
Ora che le acque ristagnano e le menti pure, che si sta diffondendo l’epidemia della rassegnazione, nel loro piccolo, in Arizona, il quartetto dei 
Chillyrose (Chris “Chilly” Lynch e Kris Rose, voci e chitarre) preferisce non pensare troppo ai problemi dell’economia mondiale e scelgono di mantenersi liberi, incoscienti e assolutamente marginali all’unico mondo che conoscono, quello del rock ‘n’ roll. 
Da cover band e un esordio nel 2011, 
Espionage a Trios, i 
Chillyrose hanno due protagonisti solari in cui indentificarsi (e consolarsi) donne e whiskey, a questi va aggiunto una selva di chitarre a cui spetta il compito di stratificare brani come 
Blackout e 
Take Another Shot, e moltiplicarne le tonalità nella brillante 
On Down the Road. 
Non è così banale 
Whiskey Mtn. Water, dentro una continua carambola di note c’e una continua collisione tra un disegno di figure leggere e le corde delle chitarre, 
Burn It Down, 
Drinkin Whiskey Feelin Good e la deliziosa 
I Like Girls sono come venti di primavera, i 
Chillyrose scavano nel vivo del ‘classic rock’ in modo immediato e ci restano beati nella piacevolezza di 
Lucy Lu e i 6 minuti di 
Bring You Home. 
Nell’incantevole jam finale alla chitarra, la distanza temporale del rock in cui vive è camuffata da una cornice mitica, nostalgica, lì 
Whiskey Mtn. Water riesce miracolosamente a resistere.