
16esimo disco, 76 anni, si invecchia: “
I was doing songs that made sense to me at this end of the line,” dice Kristofferson. “
I’m definitely feeling mortal, and just about all of them have an autobiographical element. It’s that end of the race and you can’t help but think about it. But I’ve got so many things to be grateful for. This is the best part of my life.” 
Feeling Mortal le trattiene magicamente alla propria mercé, in una dimensione folk & radici dove il tempo è bloccato ma scorre, languido tra la 
Title-track e la storia della 94enne 
Mama Stewart che vive speranzosa tra medicine e preghiera. 
Kris Kristofferson mescola le carte in tavola con maestria, stempera da rodato cantastorie storie di morte con la vita, gioca coi silenzi, si fida del potere dell’acustico (grande lavoro alla pedal steel di 
Greg Leisz) e ci dona un altro disco intenso sulla linea di 
This Old Road (2006) e 
Closer to the Bone (2009) ma come aveva accennato con la raccolta di demos del 2010, 
Please Don’t Tell Me How the Story Ends, lo spazio anti-materialista ‘dylaniano’, la luce dell’armonica lungo la strada di 
You Don’t Tell Me What To Do, è pronto a  diradarsi con la parte viscerale di 
Hank Williams, nel country frizzante in 
Bread for the Body, affogato dalla steel in 
Stairway to the Bottom. 
Il racconto in terza persona continua nella splendida 
Just Suppose, sempre deliziose le fenditure texane alla chitarra di Greg Leisz, luce calda anche dal violino di 
Sara Watkins in 
Castaway e affianca 
Kris Kristofferson nelle aperture sentimentali finali di 
My Heart Was the Last One to Know e in quella perla di 
The One You Chose. Racconta l’amore che si accende per poi spegnersi come un fuoco fatuo, ma non ne vuol sapere 
Mr. Elliott, doveroso e splendido tributo, quello a 
Ramblin’ Jack. Alla sfacciata voglia di notti insonni e scanzonati quotidiani lungo le strade texane, sempre interessanti da percorrere, poiché mostrano in che modo la memoria è capace di riscrivere una propria versione della vita, e di propugnarla come vera, unica e incontrovertibile.