
Il quartetto 
Waylon Speed arriva da Burlington, Vermont (il nome arriva dal figlio del vocalist, “
Chad Hammaker, son's name is Waylon. When he got older, he really got into racing, and wanted his name to be speed. We put the two together, and called it a day. How cool would it be to be five years old and have a band named after you? We think it is a perfect fit.”) 
Corre veloce come una palla sferica levigata e aggressiva al tempo stesso, tra un fiero rock macchiato dal country nascondono un’altra faccia, espressiva come quella di 
Hank III, dove le chitarre sullo sfondo del metal, corrodono e colpiscono. Sulla scia dell’esordio del 2010, 
Georgia Overdrive, questa volta i 
Waylon Speed si dividono in due cd, nei 13 brani di 
Horseshoes domina il rock e il country, in 
Hand Grenades esplode del metal strumentale. 
Dai defunti 
Chuch e i 
Lucy Vincent, nasce un folletto isterico e visionario, un piccolo demone scalpitante e l’ascoltatore è immediatamente ‘preso’ dalla grazia semplice di 
Amplifier Switches e dal vocione della slide in 
Koi Pond e 
Self Divide, le chitarre diventano geografie e si fanno paesaggio in 
Horseshoe, disegnano regolarità e rettilinei in 
Skeletons, 
Horseshoes And Hand Grenades, 
Bent Carousel e la splendida ballad finale di 
Good Riddance, accomunano le strade del West Texas a quelle dell’East Coast degli ultimi due anni, un periodo prolifico con 2 dischi, un Ep e un nuovo album in cantiere. 
Quelle strade per i 
Waylon Speed, asfaltate o meno, conducono dalla campagna alla città (“
We all have different musical backgrounds. It is what comes naturally. We have fun playing and writing the instrumental songs an equal love for traditional country. We never decided to do it, it is just what happens, and we all like to get loud from time to time”) il sapore agreste rischiara in 
Santa Rosa, 
C.T. Tanker e 
F.U.B.A.R. ma i 
Waylon Speed dimostrano di sentirsi a loro agio anche entro le coordinate del rock di 
The Minor Blues, 
T-Bone Stop Sign e la sferzata di 
Street Light ad anticipare il cambio di ritmo di 
Hand Grenades. 
Astratto e liberatorio come una soglia oltrepassata che ci racconta nuove strade solcate dai 
Waylon Speed, circolari tra 
Lassiter, 
Riding for the Brand, 
Shadows On the Sage e 
Deception Pass (l’unica non del tutto strumentale), assolutamente non anestetizzate nelle deflagranti 
Under the Cottonwoods e 
Fall of Balancing Rock. Il principio chimico di 
Horseshoes And Hand Grenades in cui il rock, il country e il metal si cercano, si attirano e si fondono ineluttabilmente è definitivamente enunciato.