
I fratelli Metts dopo aver attraversato mezza America trovano per strada un’altra coppia di fratelli (i Martin, batteria e basso) e iniziano a pigiare a tavoletta il pedale dell’alternative country in direzione della Florida dove i 
Lonesome City Travelers hanno assemblato il disco d’esordio. Non lasciatevi sviare dall’avvio nostalgico di 
Goodbye San Francisco, quando il banjo comincia a dare sfoggio e a rispolverare classici fraseggi agresti, 
Lonesome City Travelers si impenna: ecco la trascinante 
The River, riescono a identificarsi con la terra, il sole, la polvere del West anche nelle storie d’amore come la deliziosa 
Abigail o quando le pagliuzze nostalgiche solleticano 
Please Be There e la conclusiva 
If I Live To See The Sun. 
I 
Lonesome City Travelers abbandonano definitivamente lo spazio orizzontale della periferia urbana della California e congelano il tempo della tradizione Country catapultandosi dentro brillanti spire bucoliche (
Sun City Hearts e 
Maria), convincenti spirali rock in 
All You Get,  pastose e granose in 
Young, splendida ode alla giovinezza che tira dietro i diavoli country di 
Devil In Disguise. 
Lonesome City Travelers è un tuffo al cuore dell’Alt. Country, come galoppare nelle praterie senza tempo del West, e per avvertirne l’irredimibile nostalgia vi basta semplicemente restare intrappolati 5 minuti nel traffico motorizzato quotidiano.