
Trasferta al celebre Ardent Studios di Memphis per 
Lance Lopez, texas-bluesman-chitarrista nato in Lousiana e vissuto tra New Orleans, Florida e Dallas, innamorato del rock (“
I have always admired bands like Cream, Jimi Hendrix Experience and ZZ Top”, dice Lopez. “
They all consisted of remarkable soloists and that makes totally sense because with such a trio you have no possibility to hide behind a wall of keyboards”) un amore forte a tal punto da esasperare ogni altra vitalità e passione, e mentre altri focolai di interesse latitano, quando la famiglia ritorna definitivamente in Texas, inizia la sua avventura al fianco del vocalist 
Johnnie Taylor e non molto distante da 
First Thing First, l’esordio del 1998. 
Handmade Music segue il celebrativo 
Salvation From Sundown (DVD allegato e registrato in Germania) vede il trio (con il bassista Chris Gipson e il batterista Jimmy Dereta) rifiutare ancora di sottostare alle leggi del mercato discografico globale e l’iniziale 
Come Back Home apre con ritmi da rompicollo, e mantiene la stessa rutilante velocità di crociera –senza cedimenti- fino al termine di 
Handmade Music. Blues e rock, selvaggio, sporco e riff dipendente dalle arcigne 
Hard Time, 
Traveling Riverside Blues e la splendida 
Your Love, ma niente smancerie sentimentali, solo giochi alle corde intinti nel blues più sfrenato dove Lopez è attento a ritagliare melodie ‘composte’ come nella deliziose 
Let Go e 
Dream Away. 
Per il resto è un continuo modellare la forma sulla materia delle corde (una perla, la conclusiva 
Lowdown Ways), il ritmo è incalzante in 
Black Cat Moan, 
Handmade Music non conosce soste (tastiere e rock’n’ roll nelle sfrenate 
Get Out And Walk, 
Can You Feel It e 
Letters, la steel che accompagna la ruvida strumentale 
Vaya Con Dios). Bisogna fidarsi della chitarra di 
Lance Lopez, è di quelle capaci di ‘avvelenare’ un’intero disco e trarlo dalle secche della stima a breve scadenza. Garantito.