
Vive al confine tra Francia e la Germania che gli ha dato i natali, sulla scena blues europea dagli anni ’70, il produttore, singer-songwriter e chitarrista 
Timo Gross corre sui binari oliati del blues elettrico dal 2005, ma l’esordio con 
Down to The Delta ha saputo mostrare anche luci scure e abbaglianti seppur in una modestissima articolazione di stili paralleli alla strada, dove vive e gli piace scrivere gli album, come il successivo 
Travellin’ dove ha iniziato a scombinare molto bene i diversi percorsi narrativi di partenze, arrivi ed incontri casuali. 
Ma tra le gioie e i dolori del blues, al terzo disco ha optato per un percorso legato maggiormente alla grande tradizione dei songwriter americani, un libero flusso di rock, soul e folk-blues il cui ordine potrebbe benissimo essere cambiato a sentire la 
Title-track, 
Slow Down e 
Stand up. La steel guitar fluttua nelle acque animate di 
Fallen From Grace tra vecchi e classici tremolii (
Bad e 
One Of A Kind) e le vibranti luminosità di 
Open Road, la raggiante 
Right On Time e 
Will You Take Me. 
Timo Gross mira comodamente a ‘far godere’ l’ascoltatore (a sentire i coinvolgenti fiati di 
Love Ain't Given Up On Me) e il talento magro e timido degli esordi si trasforma per un disco professionalmente accurato, abbagliante nella splendida ballad finale di 
I Don't Know Why o quando è in giro tra le 
Small Town Blues e i riffs fiammanti di 
Travellin Man, lì il viaggio di 
Timo Gross restituisce il senso di cambiamento, dislocazione e rinnovamento intrapreso con 
Fallen From Grace.