
A spasso per l’America, 
Mesabi circumnaviga anche la discografia di 
Tom Russell, dal 
Mesabi Iron Range nel Minnesota -uno dei più grandi depositi di rocce e minerali (luogo freddo, inospitale, dove si lavora duro), si procede senza cercare un approdo ma lasciando sempre aperta una porta verso l’amato Messico, alla tromba mariachi di Jacob Valenzuela e la fisa del fedele amico Joel Guzman. Quella porta permette di rimescolare le carte e le cambia spesso 
Tom Russell insieme ai 
Calexico sin dalle fiammate della 
title-track.
(“
My career seems to have gone in the opposite direction from a lot of people whose notoriety came over their first half dozen records,” precisa Russell. “
Mine didn’t. My career built very slowly, and then I moved to El Paso in ’97, further outside than anybody could imagine. By not plugging into the machine, the records I’ve made in the past 10 years have been my strongest and most outside records, especially the past two. It seems that the older I get, the more I’ve been able to keep on the outside”). 
Tom Russell identifica nella prima parte la possibilità di sviluppare il lato emotivo di un’America vista attraverso ricordi e personaggi cinematografici, attori e giovani promesse che non dicono molto all’ascoltatore al di qua dell’Oceano, ma basti pensare al terribile periodo anni 40-50 del 
Maccartismo (la '
paura rossa') per farsene un’idea, tutte mosse da una forza oscura ingannevolmente imparentate con 
Indians Cowboys Horses Dogs: dolci le ballads 
Sterling Hayden, 
Furious love (For Liz), jazzate in 
When the Legends Die e 
The Lonesome Death of Ukelele Ike, sovraccaricate al punto giusto, quel tanto da renderle taglienti in 
Farewell Never Land. 
Il confine 
Mesabi lo oltrepassa da 
Heart within a Heart, splendida love song, lì 
Tom Russell ritorna tra le pericolose 
El Paso e 
Jurez, la tromba malinconica solca la nuova versione di 
Roll The Credits Johnny, dalla compilation 
Veteran’s Day, e piccoli pulviscoli luccicanti iniziano a brillare sin dall’intensa 
Heart within a Heart, ma è l’impasto ‘border’ l’unico capace di trattenerli, meraviglioso il trittico che inizia con 
And God Created Border Towns tra la pericolosa guerra ispanica al cartello della droga (‘
The devil talks in tongues of politics / And God created border towns’) e si spinge lungo i confini del Rio Grande di 
Goodnight, Juarez a riflettere lo spirito di una paese tra cielo, terra e inferno misurati sulla scala della storia dell’uomo in 
Jai Alai. 
Quel fascio di luce illumina anche il finale, nella versione di 
Love Abides -da 
Man Coming From God Knows Where- lasciando spazio al fuoco dilagante della poesia nelle due perle finali (le bonus tracks): la Dylaniana 
A Hard Rain’s a-Gonna Fall, 9 favolosi minuti in compagnia di 
Lucinda Williams e nella colonna sonora di 
Road to Nowhere (film di Monte Hellman. Una sorpresa, un thriller da vedere). 
Tom Russell mi piace identificarlo con la saggezza pellerossa, come un capo indiano dalle visioni luminose, e proprio per questo ancora capace di soluzioni autoriali come 
Mesabi, un vero toccasana ad un quotidiano inquinato da troppe tossine.