
Continua la ricerca creativa del songwriter di Austin nel new country intravista col positivo debutto di 
Restless Heart, un disco trotterellante, punteggiato da qualche buona battuta alla chitarra e da un discreto successo, un riconoscimento che ha permesso al nuovo giro di 
Tom Cheatham di aggiungere qualche colpo basso (radiofonico-commerciale) non solo sono leciti, ma benedetti e  premiati dal pubblico. 
Scars That I’ll Keep strizza l’occhio a Nashville e cerca di mantenere una fisionomia texana, l’accoppiata in avvio di 
Empty Heart e 
Forgiveness mostra un po’ tutti gli ingredienti, roboante country-rock, attenzione alla melodia con risvolti pop e chitarre a tratti ruvide, dove 
Tom Cheatham è libero di cercare di ricostruire l’acerba messa in scena della periferia texana. 
Gli effetti spesso sono confinati in motivetti orecchiabili (
Help Me Hold On o le due facce di 
Angel) ma delineano anche qualche promessa tra i riffs delle ballads elettriche 
Scars That I’ll Keep, 
Letting Go e nel ritmo cadenzato di 
Learn to Live. 
Gli intrecci pop certo sono verosimili, a volte un po’ troppo semplici, 
One Good Reason, ma qualche schitarrata aiuta, la slide infuocata di 
Tonight e la steel in penombra di 
Lead Me On. ‘Pericolose premesse’ e sapendo come sia sorprendentemente facile scontentare tutti per non deludere nessuno, 
Scars That I’ll Keep regge bene l’ascolto anche se permangono riserve.