
Alla ricerca di una posizione nel mercato texano, 
Chad McBride ha dalla sua la capacità di saper manipolare quei pochi ingredienti che servono a rendere interessante un disco leggero come 
Waiting On Life to Slow Down. L’armonica di 
Fire crea una sorta di guscio perfetto nel texas roots a cui forse aspira insieme ai 
The Drifters, ma non conta poi molto ricavarne un’etichetta, l’importante è che sappiano comunicare con il pubblico. Almeno quando riescono a raggiungerlo, e brani come 
Spinning Around The Dance Floor e 
Getaway servono proprio a questo scopo. 
Seppur aprono una falla pericolosa nel mercato radiofonico, è di quelle che può essere riparata ed infatti 
Where I Belong non ne conserva in alcun modo le cicatrici tanto da apprezzare lo sforzo di 
Chad McBride nel cercare di prolungare le piacevoli sensazioni avute in apertura di 
Waiting on Life to Slow Down. 
Con Daniel Ponton alla lead guitar è un sound orecchiabile ma genuino, la title-track e 
On And On sono ballatone tra l’acustico e l’elettrico oneste con un finale (solo 8 i brani) che resta tale con 
Summertime In Texas e la coinvolgente e festosa 
Sangria Wine. Un esordio intermedio, come tanti, con qualche rischio di restare schiacciati dalla stucchevolezza di alcuni brani. Vediamo il prossimo giro.