
Il singer-songwriter 
Michael Ubaldini ci ha preso gusto a starsene in solitaria con la sua chitarra, il suo album precedente 
Storybook ha goduto di qualche attenuante per quello che sembrava una pausa riflessiva dopo le sventagliate e la carica che trasudava specialmente dal debutto del 2004 di 
Avenue of Ten Cent Hearts (l’altalenante 
Empty Bottles & Broken Guitar Strings, datato 2006 è importante solo perché in quell’anno ha dato alla stampa il libro Lost American Nights: Lyrics & Poems). 
Proprio quel periodo ha contribuito a livellarlo su un sound prettamente acustico, che non molti fan troveranno d’accordo, ma forse dimenticano che nel 1999 aveva inciso 
Acoustic Rumble, ma lui sembra fregarsene (da quando si scrive per gli altri!!!) Così ci tocca quest’altra immersione acustica, tredici le canzoni di 
Street Singin' Troubadour scritte tra la fine del 2007 e l’inizio di quest’anno per armonica voce e chitarra sulle storie intime tra confessioni, ricordi, stramberie quasi assurde e bisogna dirlo immediatamente che se non fosse lui, mister ubaldini, dopo un paio di canzoni verrebbe la tentazione di prendere il disco e lanciarlo dalla finestra. 
The sound of the Age introduce quello che sarà il filo conduttore di Street Singin’ Troubadour, calma piatta e con una voce soffusa Michael inizia il suo viaggio con qualche spunto bluesy in 
Mr. Terrorist Man, ma la malinconia avvolge il resto da 
Sad Empty Streets of Sunday a 
Sidewalk Musician, 
Edge of Disaster, 
Lucid Skyline Dreams o la springsteniana 
Ballad of Father Patrick. 
World Peace in 10 easy lesson, ha una marcia in più, i testi non sono di certo banali, affrontano il quotidiano in ogni sua sfaccettatura ma lungo tredici brani è ardua l’impresa di coinvolgere l’ascoltatore, comunque sia 
Dem’ Ol’ Pneumonia Blues spunta da tutto il resto, calda e avvolgente, Michael la canta con una luce differente fino a toccare il vertice con la splendida 
Kansas Moon, ballata limpida impreziosita dal suono dell’armonica ed è prorpio quest’ultima a rendere interessanti 
Black Emerald e la conclusiva 
Well of Salvation. Troppo poco, speriamo che ritorni presto a suonare con la band…