
Ascoltando 
Ignition, secondo cd di questo giovanissimo e interessante chitarrista singer/songwriter che solca i pachi dall’età di 15 anni con dietro le spalle più di 200 show, ci si chiede: ma cosa sanno le persone di 
Johnny Cooper? I suoi fans hanno le idee chiare: “
What you see is what you get… great vocals, great songs and kick-ass music you can take to the bank!” beh, mi sembra chiaro… 
Ha iniziato a dividere il palco per il Great Divide e da allora ha incanalato partecipazioni a show con artisti del calibro di Cross Canadian Ragweed, Jack Ingram, Jason Boland & the Stragglers, Shooter Jennings… il meglio del meglio tra Texas e Oklahoma. Nel 2005 ha registrato il suo primo cd all’Iron Horse Pub in Wichita Falls dal titolo 
Live at the Pub, e l’anno successivo si è immediatamente conquistato il titolo di miglior live 2006 all’Oklahoma Music Awards, Stillwater. Questo è il suo album da studio ed è stato registrato nel febbraio del 2006 ad Austin e prodotto da 
Mike McClure, ottimo songwriter e adesso anche con una carriera da talent scout; il cd contiene 13 sferzate di ottima texas rock music (mentre altre canzoni incise aspettano di essere pubblicate, mentre il ragazzo continua a scriverne…).  
Accomunato alla nuova generazioni dei “southern rebel red dirt music”, ricorda Cody Canada il leader dei Cross Canadian Ragweed non solo nella voce ma anche nelle canzoni che sin dall’inizio ti coinvolgono per freschezza e vigore: dall’iniziale 
Let it all go a 
Texas to you senza dimenticare 
Nothing at All e 
Down at the Shop tutte in palla e sostenute da ficcanti chitarre, ma il ragazzo si sposta con disinvoltura tra ballate più rock 
If lovin’ you is wrong a brani più introspettivi come 
Leave, canzoni costruite sempre intorno alla sua voce calda e carismatica o come quando lascia che qualche spruzzata di country contagi piacevolmente 
Everything. 
Uno di quei dischi che si ascolta tutto d’un fiato, non ha cedimenti e anzi verso la fine ti regala ancora parecchie belle sorprese: l’armonica che accompagna la texas roots  
Blue, l’accattivante 
It’s you, una rock song dotata di un fascino contagioso alla struggente ballata acustica 
Missing you per terminare con la splendida 
Red Dirt. Ben fatto Johnny, 4 stelle meritate e alla prossima.