Davy Knowles sposa il blues/rock anni ’70, chiama a sé, chi ne capisce, e convince.
In
MKO la chitarra è sempre vivace e sprona a darsi una mossa (l’avvolgente inizio di
Fires e Days Gone By).
Otto brani, una mezz'ora salutare dove si ripetono e si riformulano (tra varianti interessanti, la pregevole ballata
The Great Charade, un approdo agreste pieno di fascino), consistenti variazioni elettriche che sfiorano la progressiva chiarezza di un intento nobile (
High Horse e Never Enough).
MKO ti si attacca addosso e, col freddo di Dicembre, è utile.