
Il pensiero folk/blues del saggio
Gurf Morlix, quel muoversi in scenari cupi e trovarne sempre il modo di uscirne.
Capita anche per
A Taste of Ashes, piccole perle a passo lieve e chitarristico (
This Side of Empty), quel modo di lasciare che la musica segua la sua scia (
Ashes), come in un vecchio noir degli anni Quaranta, dove la notte, i lampi, la pioggia, un cane che abbaia, affascinano e assorbono l’attenzione.
Come la scena che tende a imprigionare, ma è bello starci, quella di
More of These Blues, Mama Juju e Magic Gone, vien da pensare a ciò che non è banale (
Life Is the Question, bello, come la chitarra steel appoggi la melodia).
Gurf Morlix e le sue ballate che si muovono agli estremi del ritmo (
Power in a Pencil a Kapow Kaboom), il marginale vive sempre al di fuori della sua Musica.
Anche quando risiede al suo interno.
Ben fatto, Gurf.