JUSTIN SCHUMACHER (Childish Ways)
Discografia border=Vita, parole e geografia umorale del PELLE

        

  Recensione del  26/03/2022
    

Justin Schumacher, folksinger nato in Colorado, riversa la propria immagine in The Shadow, quella riflessa sulla superficie dell'armonica, non quella falsata che a volte si trasmette all’esterno, ma quella autentica e fa capolino, appunto, nei riflessi di Childish Ways.
Una piccola perla che si accosta ai suoni corposi che entrano in Southern Gospel, Childish Ways e in Take Me Away, sono il segno di una “identità” che non può venire meno.
Questo, semplicemente, perché l’identità non è qualcosa di saldo che ci aderisce senza residui, piuttosto è un divenire, un transitare di stati incessante, i passaggi folk/rock da Man of Twists & Turns a Same Time Tomorrow, perennemente in atto nello spazio che separa da tutto ciò che ci appare come altro.
Si trovano dei segni country/roots (Crashing Down), l’aleatorio dell’Esserci, come presenza, che conduce a riflessioni in Swiss Army Man, l’atto di creare tratteggi sensibili in esistenze al di là della referenza sociale che divampano nella coda finale di Sailor.
Siamo tutti frantumati, dispersi negli schermi che si frappongono tra noi e quella che siamo ancora abituati a chiamare “realtà”: quelli dei cellulari, dei tablet, dei tv, dei monitor.
Resta lo stereo e Justin Schumacher.