TYLOR & THE TRAIN ROBBERS (Best Of The Worst Kind)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



        

  Recensione del  20/05/2019
    

Alt. Country e l’immaginario del West costruiscono il mondo di Tylor Ketchum, frontman e songwriter, lavora su questi materiali, queste allusioni, per capovolgerli e ricollocarli con i piedi ben piantati nella terra al secondo disco, Best of The Worst Kind.
Scorre fluido, dinamico, funzionale alla chitarra steel, per fortuna non esente da virtuosismi, accompagna nel migliore dei modi lo sviluppo di Lost And Lonely Miles, Good At Bad News e Before It's Too Late, Tylor & The Train Robbers si muovono in un semplice tragitto ma pieno di sorprese.
Brani che riescono ad uscire fuori dal guscio costituito dai loro particolarismi legati al mito del West, tra la calma uniforme dello scenario musicale della ballata di Storyteller e Place Like This, oppure altrove (Still Getting High, Fumblin' For Rhymes e The Ballad Of Black Jack Ketchum) dove sono i sulfurei colpi di chitarra a rendere aciduli i deliziosi accenti agresti e a dare temperamento complessivo ad una partitura mai pallida.
Nel finale Hide Your Goat e Construction bastano da sole per considerare l’ascoltatore non più solo come oggetto da orientare ma come soggetto con cui comunicare, ed è uno di pregi di Best of The Worst Kind. Il resto tocca a Voi scoprirlo.