HANDSOME AND THE HUMBLES (Have Mercy)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



        

  Recensione del  05/05/2016
    

La genuina aria agreste del banjo e le radici del Tennessee rock aprono Hard Times, in un orizzonte che non si comprende, che appare caotico, difficile, e che lo sguardo del songwriter Josh Smith deve rischiarare: “The darker stuff, I've always related pretty well,” aggiunge. “Music, movies - the ones I like are always sadder or darker.
Un tema ridondante per la band di Knoxville degli Handsome and the Humbles, ma interessante in Have Mercy, a cogliere il clima di estremo vuoto nel quale tutte queste presenze sembrano muoversi, in cerca di un nulla che riproduce un altro nulla da bruciare in Burn e Knoxville Lights, la chitarra di Jason Chambers insegue la profondità di campo di Have Mercy, orientato in uno spazio bucolico, ma in cui ciò che è importante accade sullo sfondo, e ha bisogno di spazio per potersi dispiegare come in True Believer e Glad to Know You.
Miss You so Much, Ballad of Rose Thompson, Tell Me a Lie e Mountain Honey, dimostrano la conquistata fluidità del banjo, la capacità della parola di scorrerle affianco animata e viva, accompagnata dalla musica che sa catturare a pieno il respiro del rock,
Chiude l’acustica Love Worth Giving, penetrante come Have Mercy, che si ascolta con piacere non piccolo.