BAP KENNEDY (Reckless Heart)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



     

  Recensione del  27/04/2017
    

Il cancro non lo ha fermato, Bap Kennedy con l’aiuto di alcuni buoni amici è riuscito a pubblicare il suo ultimo disco, Reckless Heart.
Un disco di americana dove ogni brano, ogni frammento di melodia cammina da solo, lancia spunti continui sin dai sapori di confine di Nothing Can Stand in the Way of Love, un gran songwriter per il modo con cui li approfondisce tra rock, folk e ballate e con Bap Kennedy ogni disco è (era) motivo di arricchimento.
Il pianoforte, dolci chitarre e Good as Gold gradualmente fiorisce, prende forma e colore della malinconia in I Should Have Said e Henry Antrim, è come una ragnatela di fili che unisce i brani di Reckless Heart, è il segno distintivo di Bap Kennedy, ma senza lasciargli troppo tempo, il tempo necessario per perdere i segni riconoscibili rintracciati nella sua discografia, ecco le misture country e dal sud Americano in Help Me Roll It e Reckless Heart con una convincente schitarrata in Por Favor e It's Not Me It's You.
Poi c’è The Universe and Me.
Da celebrare in splendida solitudine, pensando a Bap Kennedy.