JESSE DAYTON (The Hard Way Blues)
 di Rino 'Pili' Colangelo Iacovella



             

  Recensione del  11/06/2024
    

I dischi di Jesse Dayton sono sempre stati contaminati dall'Outlaw country, ma il tempo scorre, cambia anche la musica che ha preso una piega diversa proprio perché è nella natura del texano, quello di piegarsi al blues.
The Hard Way of Blues (prodotto da Shooter Jennings) carica forte, frastorna, quando si acquieta lascia spesso di sasso (gran ballate Angel In My Pocket e Esther Pearl), si rilancia, ricarica, smuove (Night Brain, Baby's Long Gone a Talkin' Company Man Blues).
Il presente si insinua nel passato del blues, e il passato introduce nuove angolazioni di sguardo sul presente (Navasota), lo porta a elaborare soluzioni intriganti (Ballad of Boyd Elder) che non soffocano però quella sfrontata rozzezza agreste (Huntsville Prison Rodeo e God Ain't Makin' No More of It) che contraddistingue il talento di Jesse Dayton.