MYRON ELKINS (Factories, Farms & Amphetamines)
Discografia border=parole del Pelle

        

  

  Recensione del  25/02/2023


    

Ad ascoltarlo in Sugartooth, vien difficile pensare che abbia solo 21 anni, Myron Elkins.
A produrre il disco d’esordio c’è Dave Cobb, una garanzia, tra cittadine di un’america rurale l’Alt.country con base rock chitarristica viene fuori prepotente, Factories, Farms & Amphetamines è schietta come importante è la rottura della frontalità dello specchio reale che circonda Myron Elkins, che non è più in grado di rimandare un’immagine pacificata e confortante degli USA.
Ballate elettriche ricche e non solo di melodie (Hands To Myself, Old Trauma a Wrong Side Of The River), bada al sodo costruendo in una continua dispersione di punti di fuga narrativi ben elettrificati (Mr. Breadwinner a Ball and Chain), l’immagine instabile, inquieta, di Factories, Farms & Amphetamines.
Usa il corpo dell’establishment musicale non come soggetto e tramite per scrivere Nashville Money, ma come oggetto di analisi e tratta la donna, nella ballata finale di Good Time Girl, come se il corpo potesse essere ridotto a oggetto sostanziale, di potenza, investito com’è da desideri, linee di fuga.
Come il corpo di Factories, Farms & Amphetamines è, in una parola, pregno di infinito.