Rodney Crowell percorre una parte della Highway 61, la chiamano Blues Highway, a guidare il cantante e produttore Tyler Bryant.
Quel costeggiare il Mississippi River, quell’aria porta novità ad ascoltare
Airline Highway, per come rende visibili dei personaggi, con riflessioni di vita inquadrate in un contesto come vettore di azione (rock e chitarre in salute, seppur a velocità diverse tra
Rainy Days In California a Louisiana Sunshine Feeling Okay).
Ballate come metafore che rimandano a qualcos’altro (perle,
Sometime Thang e Simple (You Wouldn’t Call It Simple) ma anche
Taking Flight), con l’appoggio di ospiti illustri (Lukas Nelson e Charlie Starr dei Blackberry Smoke con David Grissom alle chitarre).
Airline Highway si protende verso di noi e diventa una muta richiesta di partecipazione e ci si lascia afferrare e ci trasporta dentro la scena, che vibra e coinvolge (da
Some Kind Of Woman, Don’t Give Up On Me a The Twenty-One Song Salute e Heaven Can You Help).
Come su una barca in cui il rock si muove, Airline Highway acquista quel valore simbolico perché galleggia libero, «rootless», ovvero quell’accettare di non avere radici non è mai stato così accattivante.