Texas Headhunters, 3 amici chitarristi, con l’amore per il blues/rock.
Si incontrano nel cuore di Austin, al celebre Antone’s, che va a festeggiare i 50 anni,
Ian Moore, Johnny Moeller e Jesse Dayton sono stati aiutati a riscrivere il blues/rock ‘
made in Texas’.
È più di un viaggio legato al passato, non c’è un ritorno da un vuoto alla pienezza, non c’è nulla messo “a misura” tra la Grinta di
Pocket o di Maggie Went Back To Mineola.
Ci si passa il microfono, il risultato non cambia.
La bellezza elettrica di una sontuosa
Kathleen o di Gun Barrel Boogie, sono Luoghi in cui prendono corpo tanto ricordi, quanto fantasmi di relazioni/conflitti con se stessi, prima che con gli altri.
Pura Energia (
Independence Day o la tosta Gimme Some Love), Sentimenti che prendono fuoco (
Who Will Your Next Lover Be?) alla strumentale
Burnin' Daylight.
Il blues/rock per i Texas Headhunters è qualcosa che amplifica la vita, che la ingrandisce.
Non si tratta soltanto di copiarla, è come cercare di farcela comprendere.