DAVID GRISSOM (How it Feels to Fly)
Discografia border=Vita, parole e geografia umorale del PELLE

     

  Recensione del  22/03/2014
    

Al quarto disco David Grissom prova con leggerezza a scivolare attraverso le superfici ruvide del rock con la pesantezza dei tempi lunghi delle chitarre, in How It Feels To Fly (8 brani registrati in studio e 4 dal vivo dallo scorso Aprile al celebre Saxon Pub di Austin) c’è aria di cambiamento: “At the end of the day, I tried to strike a balance between not making a record for just guitar players, yet having plenty of guitar on there,” spiega Grissom. “I still believe the parts have to serve the song, always have. I also didn't want to make another version of my last CD. I try to keep moving.”
Tra l’omaggio a Lightnin' Hopkins e altre legende blues di Bringin’ Sunday Mornin’ To Saturday Night, How It Feels To Fly e Georgia Girl, il rock all’apparenza smozzicato, mostra come David Grissom lavori con la minuzia di un liutaio alla nascita di una nuova forma melodica, come un sarto maniacale la taglia e la cuce al vestito di Never Came Easy To Me e Gift Of Desperation e poi la fa indossare alla strumentale Way Jose.
How It Feels To Fly cerca anche uno spazio che chiuda e circoscriva il songwriting di David Grissom, le ballate di Overnight e Satisfied, senza contenere e annullare l’imprevedibilità delle chitarre che aprono e chiudono How It Feels To Fly confermando dal palcoscenico del Saxon Pub, l’idea che David Grissom offre: omaggio al texano Billy Gibbons con un classico dei ZZTop (Nasty Dogs & Funky Kings) e agli Allman Brothers con la strumentale Jessica, pronuncia il rock, le chitarre continuano a farsi verbo in Way Down Deep fino a trasferirsi nella finitudine dell’altra strumentale Flim Flam. Secco, senza un grammo di compiacenza o di romanticherie.