
Al quarto disco
David Grissom prova con leggerezza a scivolare attraverso le superfici ruvide del rock con la pesantezza dei tempi lunghi delle chitarre, in
How It Feels To Fly (8 brani registrati in studio e 4 dal vivo dallo scorso Aprile al celebre Saxon Pub di Austin) c’è aria di cambiamento: “
At the end of the day, I tried to strike a balance between not making a record for just guitar players, yet having plenty of guitar on there,” spiega Grissom. “
I still believe the parts have to serve the song, always have. I also didn't want to make another version of my last CD. I try to keep moving.”
Tra l’omaggio a
Lightnin' Hopkins e altre legende blues di
Bringin’ Sunday Mornin’ To Saturday Night,
How It Feels To Fly e
Georgia Girl, il rock all’apparenza smozzicato, mostra come
David Grissom lavori con la minuzia di un liutaio alla nascita di una nuova forma melodica, come un sarto maniacale la taglia e la cuce al vestito di
Never Came Easy To Me e
Gift Of Desperation e poi la fa indossare alla strumentale
Way Jose.
How It Feels To Fly cerca anche uno spazio che chiuda e circoscriva il songwriting di
David Grissom, le ballate di
Overnight e
Satisfied, senza contenere e annullare l’imprevedibilità delle chitarre che aprono e chiudono
How It Feels To Fly confermando dal palcoscenico del
Saxon Pub, l’idea che
David Grissom offre: omaggio al texano
Billy Gibbons con un classico dei
ZZTop (
Nasty Dogs & Funky Kings) e agli
Allman Brothers con la strumentale
Jessica, pronuncia il rock, le chitarre continuano a farsi verbo in
Way Down Deep fino a trasferirsi nella finitudine dell’altra strumentale
Flim Flam. Secco, senza un grammo di compiacenza o di romanticherie.