
Tornano ad un anno e mezzo dal Live 
Something Left To Sell questi rozzi countrymen di New York, con la loro solita dose di rock, country e humor. Indipendenti e fieri, figli della working class, alfieri di un rock venato di radici che non ha riscontri nella grande mela, i Dogs hanno realizzato il loro disco più completo. Un album solido e gustoso, tra rock e country, elettrico e veemente, suonato e cantato con la birra in corpo e la voglia di urlare la propria libertà in testa. 
Wallace '48 mischia tipologie country rock con liriche bizzarre, ironia a valanga e citazioni politico sociali dissacranti, in un contesto musicale che rimane ancorato ai dettami più classici del suono Americana. La band di 
Matthew Grimm, tra le prime ad abbracciare la rivoluzione degli Uncle Tupelo, continua imperterrita la sua strada e, dopo un paio di anni passati con la Shanachie, è tornata indipendente. E più fiera che mai, Wallace '48, si rifa (con ironia) nel titolo alla campagna del 1948 di Henry A Wallace, membro del gabinetto di Franklin Delano Roosevelt, una campagna finita nel ridicolo. Il disco però trasuda feeling e belle canzoni, ritmo e chitarre aperte, birra e vigore: Grimm ha la solita voce ispida e, a parte qualche cover, infila una serie di canzoni di spessore. 
Cominciando dalla title track, aperta da un banjo, che richiama le ballate di Woody Guthrie e certe canzoni folk che hanno aperto la strada alla nostra musica. E che dire della roccata e solida 
Waiting For the Star to fall, del rock n country trucido 
Memo From the Head Office, del country 
Drink Yourself to Death oppure della accattivante 
Come Back Darlene. I ragazzi scrivono ancora canzoni, hanno ancora voglia e la band, sempre la stessa (Grimm, Texas Tex, Automatic Slim, Robb Gottstein e Kevin Baier) ha il turbo nel suono: ascoltate lo speed country 
Serious Guy oppure la tonica 
Early To Bed. 
Nulla viene lasciato al caso, rock e country uno accanto all'altro, la voce ad alto tasso alcolico di Grimm a dominare e chitarre, steel, basso e batteria a fare il resto. Niente di più niente di meno. Gli Hangdogs rimangono la migliore band country rock ad East del Texas: a confermarlo ulteriormente ci sono 
Alchohol of Fame (che si rifa a Cash), la vibrante 
Goodnight Texas, la cover inattesa di 
Midnight Train to Georgia (era un successo del gruppo black Gladys Knight and the Pips) e la splendida rilettura dello standard 
Long black Veil. Basta ed avanza per continuare ad amarli.